Introduzione
Google Discover è la piattaforma di raccomandazione personalizzata presente nell’app Google e nella schermata “per te” di Chrome e Android.
A differenza della ricerca tradizionale, non richiede una query: propone contenuti in base agli interessi, alla cronologia e al comportamento dell’utente.
Per i publisher e i marketer, comparire su Discover significa raggiungere lettori prima che cerchino qualcosa, quando la curiosità è latente ma l’attenzione è massima.
Tuttavia, le logiche di posizionamento non coincidono con la SEO classica: Google non mostra risultati “ottimizzati”, ma contenuti che considera rilevanti, affidabili e visivamente attraenti.
1. Cos’è Google Discover e come funziona
Discover è alimentato da Google News AI e MUM (Multitask Unified Model).
Analizza i segnali comportamentali – ricerche precedenti, video guardati, app usate – e costruisce un flusso personalizzato di articoli, video e post.
Gli algoritmi valutano:
- qualità editoriale del contenuto;
- engagement potenziale (click, tempo di permanenza);
- pertinenza tematica rispetto agli interessi individuali;
- autorevolezza della fonte (E-E-A-T).
Non esistono parole chiave specifiche per Discover, ma argomenti in linea con trend e preferenze utente.
2. Perché ottimizzare per Discover
I vantaggi principali:
- Traffico organico aggiuntivo senza query.
- Ampia esposizione mobile (oltre 800 milioni di utenti mensili).
- Longevità del contenuto — un articolo può generare clic settimane dopo la pubblicazione.
Il limite: Discover è volatile. La visibilità può variare giorno per giorno, perciò serve un approccio metodico basato su qualità costante e analisi dati.
3. Requisiti di idoneità
Un sito per essere considerato da Discover deve:
- essere indexato e conforme alle norme Google News;
- pubblicare contenuti originali e informativi;
- avere immagini di anteprima almeno 1200 px di larghezza;
- adottare schema markup e dati strutturati corretti;
- rispettare le linee guida E-E-A-T (expertise, experience, authoritativeness, trustworthiness).
4. Strategia di contenuto specifica per Discover
Focus su temi attuali e di interesse continuo
I contenuti devono trovarsi all’incrocio tra novità e durata.
Google privilegia articoli che commentano trend emergenti, ma con valore informativo di lungo periodo.
Titoli coinvolgenti ma veritieri
Titoli che evocano curiosità e beneficio (“Come l’AI sta cambiando il copywriting”) generano più clic, purché non siano clickbait.
Formato visivo centrale
Immagini verticali di alta qualità e miniature coerenti aumentano il CTR.
Evita stock photo generiche.
5. Ottimizzazione tecnica per Discover
- Mobile first: velocità di caricamento < 2,5 s.
- Core Web Vitals ottimizzati (LCP, CLS, FID).
- HTTPS e AMP: non obbligatori, ma migliorano l’esperienza utente.
- Markup Article e ImageObject: aiutano Google a capire il contenuto.
- Meta og:image con immagine grande (≥ 1200 px) e tag max-image-preview:large.
6. La rilevanza semantica
Google Discover non valuta keyword esatte ma cluster tematici.
È quindi necessario costruire topic cluster che colleghino articoli correlati tramite link interni e coerenza semantica.
Usa strumenti come Semrush Topic Research o MarketMuse per mappare gli argomenti emergenti intorno al tuo settore.
7. Il ruolo delle immagini e dei video
- Immagini originali con soggetti reali aumentano la credibilità.
- Video nativi (o YouTube incorporati) incrementano il tempo di permanenza.
- Ogni contenuto deve avere un elemento visivo primario e coerente con il tema.
8. Analisi delle performance
In Google Search Console, la sezione “Prestazioni Discover” mostra:
- impression totali;
- CTR medio;
- articoli più performanti;
- dati geografici e dispositivi.
Osservare la ricorrenza di temi e formati aiuta a capire quali contenuti mantengono visibilità nel tempo.
9. Errori da evitare
- Pubblicare contenuti duplicati o senza valore originale.
- Usare titoli clickbait non sostenuti dal contenuto.
- Ignorare la qualità visiva.
- Aggiornare troppo raramente il sito: Discover favorisce editori attivi.
- Trascurare E-E-A-T: autori non identificabili riducano la fiducia dell’algoritmo.
10. Integrazione con la SEO tradizionale
Discover non sostituisce la ricerca organica.
L’approccio vincente è combinare le due leve:
- SEO classica per contenuti evergreen e transazionali.
- SEO Discover per contenuti ispirazionali e di trend.
Questo equilibrio garantisce un flusso continuo di traffico diversificato.
11. Case study
Un blog di tecnologia che ha ottimizzato immagini, titoli e pubblicazione giornaliera ha registrato +180 % di impression Discover in quattro mesi.
I contenuti più performanti erano articoli su AI e strumenti digitali emergenti, scritti con tono autoriale e aggiornati settimanalmente.
12. Prospettive future
Con l’introduzione della Search Generative Experience (SGE), Discover e News diventeranno sempre più integrati.
Google tenderà a premiare contenuti che uniscono esperienza personale, analisi critica e visivo di qualità, superando i tradizionali parametri di ottimizzazione.
Conclusione
Ottimizzare per Google Discover significa passare da una SEO reattiva a una SEO proattiva, capace di anticipare interessi e stimolare curiosità.
Chi pubblica contenuti autorevoli, visivamente curati e coerenti con le intenzioni del pubblico potrà accedere a un traffico altamente qualificato senza dipendere dalle ricerche.
Il segreto è combinare strategia editoriale, analisi dei dati e autenticità d’autore: solo così Google Discover riconosce un contenuto come meritevole di essere scoperto prima di essere cercato.